La Sindrome di Andersen, anche conosciuta come displasia ectodermica ipotricotica, è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo dei tessuti ectodermici nel corpo umano. Questa sindrome è stata descritta per la prima volta nel 1971 dal medico danese Tage K. Andersen. Si tratta di una condizione ereditaria autosomica dominante, il che significa che un solo gene difettoso ereditato da uno dei genitori può causare la malattia. I sintomi principali della Sindrome di Andersen includono la mancanza di capelli (alopecia), la riduzione o l'assenza di denti (ipodontia), la presenza di unghie anormali e la compromissione delle ghiandole sudoripare. Alcuni pazienti possono anche manifestare anomalie scheletriche e problemi cardiaci. Non esiste una cura specifica per questa sindrome, ma i trattamenti sono mirati a gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti.