L'encefalite da anticorpi anti-NMDA è una malattia autoimmune che colpisce il cervello. È stata descritta per la prima volta nel 2007 da un gruppo di ricercatori spagnoli. Questa condizione si verifica quando il sistema immunitario produce anticorpi che attaccano i recettori NMDA (N-metil-D-aspartato) presenti nelle cellule cerebrali.
La malattia può manifestarsi in persone di tutte le età, ma è più comune nelle donne giovani. I sintomi iniziali possono includere cambiamenti comportamentali, psicosi, convulsioni e movimenti anormali. Con il progredire della malattia, possono verificarsi disturbi del movimento, problemi di linguaggio e di memoria, nonché difficoltà nel controllo degli impulsi.
La diagnosi di encefalite da anticorpi anti-NMDA si basa su una combinazione di sintomi clinici, esami del sangue per rilevare gli anticorpi e test di imaging cerebrale. Il trattamento prevede solitamente l'uso di terapie immunosoppressive, come corticosteroidi e immunoglobuline, insieme a terapie di supporto per gestire i sintomi.
Nonostante sia una malattia rara, l'encefalite da anticorpi anti-NMDA ha guadagnato sempre più attenzione negli ultimi anni grazie alla sua diagnosi e trattamento migliorati. La ricerca continua a approfondire la comprensione di questa malattia e a sviluppare nuove terapie per migliorare la prognosi dei pazienti.