La storia della Paralisi Cerebrale (PC) risale a tempi antichi, ma solo nel XIX secolo è stata riconosciuta come una condizione medica. Nel 1860, il medico inglese William Little descrisse per la prima volta la PC come una disabilità motoria causata da danni al cervello in fase di sviluppo. Successivamente, nel 1889, il medico austriaco Sigmund Freud introdusse il termine "Paralisi Cerebrale Infantile".
La comprensione della PC è progredita nel corso del XX secolo. Nel 1950, il dottor Winthrop Phelps descrisse le diverse tipologie di PC, distinguendo tra spasticità, atetosi e atassia. Negli anni '70, gli studi sulla PC si concentrarono sulla riabilitazione e sulla gestione delle disabilità associate.
Oggi, la PC è considerata una condizione neurologica permanente che colpisce il movimento e la postura. Le cause possono essere diverse, come lesioni cerebrali prenatali, perinatali o postnatali. La diagnosi precoce e l'intervento terapeutico sono fondamentali per migliorare la qualità di vita delle persone con PC.