La Sindrome di McCune-Albright non è ereditaria nel senso tradizionale, poiché non segue un pattern di ereditarietà autosomico dominante o recessivo. È causata da una mutazione genetica spontanea che si verifica durante lo sviluppo embrionale. Questa mutazione colpisce il gene GNAS1 e può verificarsi in modo casuale in una persona senza una storia familiare della sindrome.
La sindrome di McCune-Albright è caratterizzata da una triade di sintomi: macchie cutanee iperpigmentate, anomalie scheletriche e disfunzioni endocrine. Questi sintomi possono variare notevolmente da persona a persona. La sindrome di solito non viene ereditata dai genitori, ma può essere trasmessa ai figli in rari casi in cui la mutazione genetica è presente nelle cellule uovo o spermatozoi.
È importante consultare un medico per una diagnosi accurata e per discutere delle opzioni di trattamento disponibili per gestire i sintomi della sindrome di McCune-Albright.