La Malattia di Sandhoff, nota anche come GM2 gangliosidosis di tipo 2, è una rara malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva. È caratterizzata da un difetto nel gene HEXB, che porta alla mancanza o alla ridotta attività dell'enzima beta-hexosaminidasi. Questo enzima è responsabile della degradazione dei gangliosidi, sostanze lipidiche presenti nelle cellule del sistema nervoso. L'accumulo di gangliosidi danneggia progressivamente le cellule nervose, causando una vasta gamma di sintomi neurologici.
I sintomi della Malattia di Sandhoff includono deterioramento neurologico progressivo, perdita dell'udito e della vista, disturbi del movimento, convulsioni, difficoltà di alimentazione e respirazione, e ritardo nello sviluppo motorio e cognitivo. La malattia è solitamente diagnosticata durante l'infanzia e la prognosi è in genere sfavorevole, con una sopravvivenza media di 3-5 anni.
Attualmente non esiste una cura per la Malattia di Sandhoff, ma il trattamento si concentra sul sollievo dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente. La terapia di supporto può includere fisioterapia, terapia occupazionale, terapia del linguaggio e farmaci per controllare le convulsioni.
È importante consultare un medico specialista per una diagnosi accurata e per discutere delle opzioni di trattamento disponibili. La ricerca scientifica continua a cercare nuove terapie e approcci per affrontare questa malattia debilitante.