L'acalasia è stata descritta per la prima volta nel 1674 dal medico inglese Sir Thomas Willis.
Egli osservò, nei pazienti affetti dal disturbo, l’incapacità a deglutire il bolo alimentare, e definì il problema “cardiospasmo”, in altre parole, l’impossibilità del cardias a rilassarsi. Si cimentò allora, nel primo, rudimentale, trattamento dell’acalasia che consisteva nell’utilizzo di una spugna, montata su un osso di balena, grazie alla quale spingere il cibo dall’esofago in stomaco, per permettere al paziente di alimentarsi.
Il termine acalasia deriva dal greco “ακαλασια”, vuol dire “mancato rilasciamento” e fu introdotto nel 1914 dal Dott. A. Hertz per il quale la patologia non era causata dal “cardiospasmo” ma, piuttosto, dall’assenza del fisiologico rilasciamento del cardias quando veniva raggiunto dall’onda peristaltica.
Nel 1937 Lendrum, ipotizzando una degenerazione nervosa alla base del disturbo, analizzò tredici campioni autoptici prelevati in pazienti acalasici e notò, in ognuno di essi, l’integrità del nervo vago e, soprattutto, una perdita delle cellule gangliari nel plesso mienterico.
AF. H. Achalasia of the Cardia(so called Cardio-spasm). Proc R Soc Med. 1935;28(7):891-897.
LENDRUM FC. ANATOMIC FEATURES OF THE CARDIAC ORIFICE OF THE STOMACH: WITH SPECIAL REFERENCE TO CARDIOSPASM. Arch Intern Med. 1937;59(3):474-511.
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