risvegliarsi
Errore
Salve, sono Gianluca, ho 52 anni sono nato a Livoro nel 71, studi artistici, master in comunicazione allo IED di Roma, assunto nel 94 nella sede milanese di Saatchi & Saatchi, dove lavoro come creativo (art director) per 10 anni, strascichi di Milano da bere, io imparo il mestiere, e faccio il galletto alle feste.
Nel 2005 vengo assunto in McCann Erickson a Roma, altri 10 anni di champagne, campagne pubblicitarie, viaggi, shooting ecc.. anni pazzi, guadagno bene, dormo pochissimo, lavoro tanto, la notte ballo, mi drogo.
Nel 2013 sono innamoratissimo, mi sposo. le grandi agenzie chiudono o licenziano, divento freelance e lavoro altri 6 anni a partita IVA. mi rendo conto che non ho più motivazioni a lavorare nella comunicazione aziendale, sono incapace come cacciatore di clienti, non ne posso più degli aperitivi, sono infelice, do la colpa alla crisi, al covid a Roma e alla droga, mia moglie giustamente non ne può più e mi lascia, è un brutto colpo, mi trasferisco in una casetta di legno in Lunigiana che apparteneva ai miei bisnonni. voglio cambiare vita, basta stress, droghe, fumo, alcool, studio le tradizioni orientali, esoterismo, Stainer, Gurdjeff, Trolle, alchimia, gnosi, ermetismo, cabala. Per lo più non ci capisco niente, maturo una repulsione nei confronti della new age. dipingo, suono e faccio l'orto.
2018 vado con un’amica in Perù in un villaggio amazzonico, collaboro con una onlus, conosco un curandero, gli indigeni sono stupendi, ma intorno a loro c’è un giro di fricchettoni parassiti, partecipo a riti shamanici, durante i quali ho delle visioni del Volto Santo, inizio a leggere il vangelo e mi converto al cristianesimo. Non è un effetto collaterale dell’hayauasca, mi coinvolge molto, inizio un percorso di fede e di ricerca interiore, leggo molti testi sacri e saggi di teologia e mistica, sento che è questo che cercavo, la mia tradizione, la religione di mia nonna che ha pregato tanto per me, che mi ha lasciato questo dono. mia moglie, nel frattempo, di cui sono ancora innamorato, che mi manca moltissimo, non mi vuole neanche parlare, ci soffro molto.
ultimi 4 anni: mi trasferisco prima in un eremo benedettino, liturgia delle ore, canti gregoriani, trovo finalmente un po di pace ma litigo con un giovane frate che è stato vittima di un abuso, forse è geloso del bel rapporto che ho con gli altri fratelli e fa di tutto per farmi lasciare il cenobio, deluso, mi trasferisco in un rifugio di montagna, faccio un po il boscaiolo, il cameriere, l’aiuto cuoco, torno a Livorno e faccio il magazziniere. sono depresso, sento di aver sprecato quel poco di talento che avevo in un’esistenza dissoluta, superficiale, egoista, e nonostante i tentativi non riesco a scrollarmi il passato di dosso.
Va sempre peggio, non parlo più, mi chiudo in casa e tento il suicidio, mi salva mia sorella miracolosamente, mi ricoverano, scappo, mi riprendono, faccio un TSO. L’anno scorso trovo lavoro a Pontedera, 7 euro l’ora per 10/12/16 ore al giorno caricando, guidando e scaricando camion sfasciati, dopo 6 mesi ho un nuovo esaurimento nervoso, ingoio molti farmaci, guido di notte e finisco in un fosso dopo aver rotolato 3/4 volte, macchina distrutta io illeso, nuovo ricovero, mi faccio aiutare, cerco ancora di risollevarmi.
Lo scorso primo novembre esco da lavoro, sono solo in casa, improvvisamente ho un dolore lancinante al cuore, sanguino, capisco che la cosa è grave. faccio uno sforzo soprannaturale per strisciare fino al telefono, chiamo l’ambulanza, esco in strada, perdo i sensi. mi sveglio tre giorni dopo in terapia intensiva all’ospedale di Pisa. Un medico mi dice che ho avuto una dissecazione dell’aorta addominale, rara e 9 su 10 letale, mi hanno aperto lo sterno, operato per 7 ore, messo una protesi, poi coma farmacologico, sperando che mi sarei risvegliato, e che non avrei subito danni al cervello. Sopravvissuto ancora una volta. Davanti al letto ci sono i medici la mia ormai ex moglie, mia sorella e mia madre, tutti mi guardano increduli e sorridenti, mi sento bene, mi fa malissimo lo sterno e non riesco a parlare e muovermi ma sono felice come non ero da anni, passo un mese sereno all’ospedale, riprendo a parlare e muovermi, scherzo con i degenti cardiopatici e col personale, si prendono cura di me, sto sempre meglio.
Tornato a casa, smetto tutte le cose che mi tiravano giù, cose inutili o nocive, e sento un forte desiderio di aprirmi agli altri, di fare qualcosa per gli altri. Considero quello che mi è successo un miracolo, ho anche dipinto un ex voto che è esposto nella galleria del monastero di Montenero. La vita prende senso, capisco che ho avuto tantissimo e voglio restituire qualcosa.
Mi rendo conto che ho scritto una specie di confessione e non so quanto si può desiderare di avere a che fare con uno come me. Ho un passato triviale, forse sono folle, in passato mi hanno anche diagnosticato una forma di bipolarismo, ma è andata così, anzi ho evitato di raccontare tante altre cose che mi sono capitate, tutto contribuisce a fare di noi quello che siamo, nel bene e nel male. Io ho dovuto passare attraverso un inferno, ho avuto paura e ho sofferto molto prima di cacciare la malìa che avevo dentro. Questa patologia mi ha ridato la vita. Non mi importa quanti ho ancora da vivere, non siamo eterni, è la qualità che ha importanza.
0 Commenti
