La Sindrome di Barth è una malattia genetica rara legata al cromosoma X che colpisce principalmente i maschi. Prende il nome dal pediatra olandese Peter Barth, che per primo descrisse la condizione nel 1983. Questa sindrome è causata da una mutazione nel gene TAZ, che porta a un difetto nella produzione di una proteina chiamata tafazzina. La tafazzina è coinvolta nel metabolismo dei lipidi, in particolare nei mitocondri, le "centrali energetiche" delle cellule. A causa di questa mutazione, i pazienti affetti dalla Sindrome di Barth presentano problemi cardiaci, muscolari e metabolici. I sintomi possono variare da lievi a gravi e includono cardiomiopatia, debolezza muscolare, ritardo nella crescita, bassa conta dei globuli bianchi e bassi livelli di acidi grassi a catena lunga. Non esiste una cura per la Sindrome di Barth, ma possono essere adottate terapie per gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti.